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- SCUOLA PUBBLICA O SCUOLA PRIVATA?

28 febbraio 2011

di Claudio Alessandri

 
 
Recentemente, ho avuto modo di ascoltare un intervento televisivo del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, fra i tanti spropositi, invitava gli italiani a boicottare le scuole pubbliche adducendo, quale giustificazione, l’insegnamento diseducativo dei docenti delle scuole pubbliche, un comportamento formativo deleterio e lontano dai sani principi appresi nell’ambito familiare.

Questo intervento, oltre a propagandare, ovviamente, gli Istituti privati (non bisogna dimenticare che Berlusconi, tanti anni fa è stato allievo dei Padri Salesiani), giustifica i tagli dissennati operati dalla Finanziaria alle scuole pubbliche e i conseguenti consistenti finanziamenti agli Istituti Privati, crogiuolo di sapienza e di buone maniere, sempre secondo il Presidente.
 
 

Forse, è probabile che Berlusconi abbia considerato il fatto che la Ministra alla Pubblica Istruzione, dell’attuale governo, l’inappuntabile e serafica Maria Stella Gelmini, per conseguire la laurea si sia recata a Catanzaro o Reggio Calabria, non ricordo bene, ergo, ritenendo quindi quel titolo universitario conseguito nel meridione d’Italia, notoriamente, secondo quanto sostenuto dalla Lega, luogo di ignoranti e scansa fatica.
 
 

Comunque sia il discorso del Premier ha destato i ricordi della mia, non troppo lineare, carriera scolastica. Ebbene sì, anche io, tanti anni fa, ho frequentato una scuola privata e una delle più note a Palermo, ritrovandomi in un mondo che mai avrei immaginato.
 
 

I miei professori, in generale molto preparati, percepivano uno stipendio di circa 40.000 lire mensili, infinitamente meno dei loro colleghi delle scuole pubbliche, mi sono subito chiesto il perché e miei colleghi, informatissimi, mi hanno reso edotto senza alcun timore.
 
 

Certo lo stipendio era ridicolo, ma quei professori si sacrificavano per acquisire punteggio e poi per ovviare allo stipendio insignificante davano lezioni pomeridiane ai loro stessi alunni, ma si può fare?
 
 

Ho chiesto io sbalordito, risposta: si può fare, si può fare, certo il compenso richiesto era alto, ma bisognava considerare che a quella famosa scuola privata si iscrivevano i figli di genitori benestanti che non si lamentavano, anzi ringraziavano per le promozioni assicurate.
 
 

Al mio reagire sorpreso hanno aggiunto: logicamente la promozione è assicurata, ma agli esami di diploma che si sostenevano presso una scuola statale, dove venivi esaminato da una commissione esterna, per essere promosso dovevi avere “i santi in paradiso” altrimenti sperare nella loro corruttibilità, ma se erano tutti onesti, la bocciatura era assicurata.
 
 

Siccome continuavo a meravigliarmi mi dissero: a te che studi non verrà proposta la ripetizione pomeridiana, ma…gli altri….! Non credevo ancora e allora mi hanno snocciolato i nomi dei professori disposti alle ripetizioni, ma attenzione a divulgare la notizia, altrimenti sarebbe finita la “pacchia” e per i professori e per gli alunni, quindi acqua in bocca, ma il preside è a conoscenza di un simile mercimonio? Risatina, è a conoscenza, è a conoscenza, quindi fatti i c…….tuoi e camperai tranquillo, ignorante, ma sicuramente promosso.
 
 

Ma allora Berlusconi? Lui ha frequentato la scuola dei Salesiani, mica la tua, infatti tu non diventerai mai miliardario e Presidente del consiglio. Che dire, l’esempio è lampante, ha proprio ragione lui!.


http://www.blogsicilia.it/blog/scuola-pubblica-o-s cuola-privata/32855/

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/scuola /118306/scuola-pubblica-privata.htm
 

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