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- TIMO BORTOLOTTI - LA TENEREZZA DELLA SCULTURA.

17 luglio 2015

di anna scorsone alessandri

 TIMO BORTOLOTTI –  VILLA NECCHI CAMPIGLIO, MILANO

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano ospita  fino al 6 settembre  2015 la mostra di Timo Bortolotti dal titolo “La tenerezza della scultura” a cura di Elena Pontiggia, dedicata interamente al lavoro scultoreo del grande artista, autore di monumenti bronzei e marmorei del Novecento lombardo. Figlio di Angelo, conoscitore del marmo e gestore di alcune cave di porfido nella Valle Canonica, al quale subentrò dopo la sua morte. Scultore di bambini, Timo Bortolotti era capace di catturare la beatitudine di un neonato che dorme e lo stupore di un bimbetto di pochi anni, la risata dell’infanzia e la grazia dell’adolescenza ma è stato anche un grande scultore di monumenti perché è stato un grande miniatore della scultura.

E’ stato un grande scultore di statue minime, senza mai perdersi nella leziosità, nel sentimento della stucchevolezza,  la sua scultura a distanza di tanti anni è una lezione di umanità ed ha ancora molto da insegnarci. Allievo di Cesare Tallone e Leonardo Bistolfi dell’Accademia di Brera di Milano. Inizialmente ha una particolare predisposizione  al gusto liberty. Trasferitosi a  Milano, nel proprio studio con Achille Funi e Piero Marussig, nel 1930 fonda una libera scuola d’arte aperta a tutti. Autore di delicati ritratti, di eleganti nudini in terracotta e piccole opere di  genere, alcune delle quali conservate nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, nella Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma e nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Presente nella collezione permanente di Villa Necchi Campiglio grazie alla donazione di Claudio Gian Ferreri, nipote dell’artista. La mostra propone alcuni dei principali capolavori dello scultore, con particolare attenzione alle opere degli anni tra le due guerre, quando Bortolotti  si avvicina al nuovo classicismo del Novecento Italiano e si concentra sulla rappresentazione dei soggetti di età infantile.

Saranno esposte circa quaranta capolavori, oltre i documenti originali, disegni e documentari, che ripercorrono l’iter espressivo di Bortolotti, iniziato negli anni Venti a Milano. L’artista raggiunge la piena maturità  con l’opera ‘Treccine bionde’, ora nella collezione permanente della villa, il Grand Prix all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1937.

Le opere esposte sono infatti la testimonianza  delle ricerche di Bortolotti nei confronti di una delicata introspezione psicologica, in grado di cogliere momenti di giovinezza che esprimono una forte carica umana.

Elena Pontiggia, curatrice della mostra, descrive la personalità artistica di questo grande scultore bresciano che ha saputo misurarsi sia con la scultura celebrativa pubblica civile e religiosa sia con opere di dimensione piccola che raffigurano soprattutto i bambini, tema principale su cui si sofferma la mostra. Infatti le sue opere sono in grado di cogliere momenti di giovinezza che destano stupore e malinconia e sanno esprimere una forte carica umana, nonostante l’impronta classicista del periodo che promuoveva la purezza geometrica e strutturale.

Timo Bortolotti “La tenerezza della scultura”

Villa Necchi Campiglio 
via Mozart, 12 Milano 
Orari: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 fino al 6.9.2015. 
Ingresso con visita alla Villa: Adulti: E 9,00; Bambini (4-14 anni): E 4,00; Studenti universitari fino ai 26 anni: E 5,00; Iscritti FAI: gratuito

                                    

- TIMO BORTOLOTTI - LA TENEREZZA DELLA SCULTURA.