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- CARLO LA LICATA: I LUOGHI HANNO UN'ANIMA E IL NOSTRO COMPITO E' DI SCOPRIRLA.

20 luglio 2014

di anna scorsone alessandri

 “I luoghi hanno un’anima e il nostro compito è di scoprirla”: con questa missione ideale è stata inaugurata venerdì 18 luglio la mostra di Carlo La Licata, artista netino che dopo anni di solitudine torna ad esporre le proprie opere nella città d’origine.  Venticinque le opere scelte, oli su tele ad eccezione di qualche china, sono disposte nei diversi ambienti della Sala Gagliardi, all’interno di Palazzo Trigona, ”uno stupendo edificio settecentesco, esempio di architettura siciliana. In questa dimora l’unica con nove grandi panciuti balconi barocchi sul prospetto, troneggiano tre grandi aquile aragonesi in pietra, a memoria delle origini regali della famiglia. Magnifica anche la facciata interna affiancata da terrazze”. 

Le opere venticinque disposte secondo un criterio
tematico valorizzano le nature morte, i paesaggi e i ritratti. Sulle opere si stende un velo luminoso e perlaceo, tratto distintivo di Carlo La Licata che ama definirsi un “chiarista” proprio per la connotazione lattiginosa delle sue opere, connotate da una consistenza “pastosa” che si fa strada per indicare la mente e la memoria del luogo narrato. Opere, connotate da una consistenza “pastosa” che si fa strada per indicare la mente e la memoria del luogo narrato.

 
Come scrive Michele Romano nella nota critica a corredo della mostra “le sue narrazioni cromatiche maturano verso il senso di una metafisica visione del reale, il suo momento mori o quella fugacità della vita è presente e si concretizza in quell’arte senza tempo, è questo il lirismo poetico di La Licata, la dettagliata trasparenza dei suoi oggetti posti con estrema cura non sono la pura espressione di un folclore siciliano, ma sicuramente una maniacale indagine nordica mediterranea, quel senso corale di una esistenza dove la narrazione iconografica si traduce in poesia per immagini, la pura e casuale disposizione nello spazio il mero ricordo di una infanzia e di una realtà vissuta dall’artista. (…) In questa Carlo La Licata è maestro di segni e cromie lontane, una terrena visione di un presente vissuto, dove l’oggetto pittorico si trasmette in chiave di indagine introspettiva, quel luogo dei luoghi, dove il segno più visibile di una comunità o etnia si traduce in visione senza tempo”.
 
La scelta della mostra è curato dallo Studio Barnum che intende esaltare le opere dell’artista.

Carlo La Licata nasce a Noto nel luglio del 1944. cresce nella Noto popolare degli anni difficili e fecondi del dopoguerra “quando la gente vociante riempiva le strade, pronta a ricominciare a vivere” (Carlo La Licata). Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Siracusa, si dedica all’insegnamento del Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti Superiori.  Gli anni ’70  sono determinanti per la sua formazione artistica. Un viaggio a Roma gli dà l’occasione di conoscere un pittore, amante di antiquariato ed esperto restauratore di mobili d’arte: da lui apprende l’importanza della conservazione delle testimonianze artistiche, anche minime, del passato.
 
A Noto fa parte dell’Associazione Arte e Accademia che organizzerà nel 1977 un Simposio sull’Architettura di Noto primo incontro internazionale di studi sulla città barocca. In questa occasione inizia il sodalizio con Corrado Sofia, scrittore, giornalista, registra. Sempre negli anni ’70 si tiene la sua prima personale a Bologna . “Andai  - racconta Carlo – con trentatre quadri e ne vendetti trentacinque”. Numerose sono gli avvenimenti e le mostre estemporanee nei luoghi più scenografici della città. Dagli esordi ad oggi la sua pittura si è evoluta. Attualmente vive in modo quasi ermetico, in una modesta casa a strapiombo sulla parete rocciosa di una cava. Si dedica alla pittura, alla poesia, alla lettura, al confronto di idee con pochi amici, non mancando mai di esprimere il suo problema critico sui problemi della città. Ama definirsi pittore contadino.  

Sala Gagliardi – Palazzo Trigona, Noto (Sr) Via Cavour, 95. Ingresso libero.
 
Presentazione critica di Michele Romano a cura di Vincenzo Modica.
 
18 luglio – 30 agosto 2014. Ogni venerdì di agosto, durante la sera l’artista sarà presente, accogliendo ospiti e appassionati d’arte in un informale happening per discutere di arte nelle sue molteplici sfaccettature.    
http://ca.siamotuttigiornalisti.org/it/content/lan ima-dei-luoghi-nella-mostra-di-carlo-la-licata-di- anna-scorsone-alessandri
 
http://www.vivisicilia.it/2014/07/25/carlo-la-lica ta-i-luoghi-hanno-unanima-e-il-nostro-compito-e-di -scoprirla/
http://www.siciliainformazioni.com/107653/i-luoghi -dellanima-nellarte-carlo-licata-mostra-personale-noto
 
 

                              

- CARLO LA LICATA: I LUOGHI HANNO UN'ANIMA E IL NOSTRO COMPITO E' DI SCOPRIRLA.