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- DAMIANO MESSINA E I SUOI DIPINTI IN MOSTRA A TAORMINA -

24 gennaio 2009

di Claudio Alessandri

Già nei dipinti di Damiano Messina, si evidenzia la limpidezza e la semplicità del suo pensiero artistico; a lui si perdona l’aspetto oleografico dei suoi paesaggi, marini, bucolici per nulla pretenziosi.

Non si propone all’osservatore con la tracotanza di colui che ritiene d’essere un grande pittore, eppure nella sua evidente semplicità si impone per eleganza formale e coerenza cromatica.

Anche se la sua puntigliosa precisione adombra una ricercatezza sovrabbondante, certo è che l’impatto visivo con i suoi dipinti desta inevitabilmente commozione e ricordano un “mondo antico”, pulito, lindo, non deturpato dal cemento, non sporcato dal catrame che, adesso, soffoca le spiagge “fermando” i gabbiani in volo.

E’ la nostra giovinezza che torna a ridare calore umano, colori coerenti, familiari, non sdolcinati, ma prodighi di quelle armonie che, un tempo perduto, risuonavano in borghi lindi, in marine assolate, nelle quali l’unico rumore avvertito era il soffio del vento, la risacca delle onde che si frangevano sulla spiaggia candida, per poi subito refluire silenziose, si ritraevano quasi a chiedere perdono per la loro spuma invadente.

La pittura di Damiano risuona reminiscenze “naif”, una tendenza ritenuta erroneamente dai più, una espressione artistica elementare, poco più del frutto fantastico di un bambino. Nulla di più errato, la pittura “naif” oltre a godere della dignità di qualsiasi altra espressione artistica, si inquadra in un ben definito spazio che ha assistito alla nascita di veri e propri capolavori, mai dimenticare le fantastiche visioni di Ligabue o dei pittori jugoslavi.

Damiano dipinge squarci di una poeticità commuovente, siepi verdissime punteggiate dall’invadente presenza di piccoli fiori coloratissimi e poi, il viottolo che sale verso luoghi misteriosi come misterioso è il pensiero di un’artista, impenetrabile alla comprensione dei più, eppure intimamente captato e decriptato da tutti in un misterioso fenomeno osmotico, una magia che solo l’arte concepita come espressione visiva in una ispirazione poetica può donare.

Nei dipinti di Damiano si avvera l’incerta e trepida domanda se un sogno può essere scorto nei suoi colori tornando alla mente al risveglio, donando un messaggio di serenità e bellezza a riscattare le brutture del mondo da affrontare giorno per giorno, ora per ora, alle volte senza l’ausilio di una parola di speranza, di una persona amata, amica.

Ben vengano quindi i quadri di Damiano ad allietare ed illuminare una realtà il più delle volte, cupa, foriera di un avvenire che l’uomo ha voluto senza un futuro di speranza.

articolo del 24.1.09 siciliainformazioni

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