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- LUCA ALINARI : ECCO IL PITTORE DELLA REALTA' "SOGNATA"

30 maggio 2009

di Claudio Alessandri

   Ci siamo sempre interessati con spirito indagatore ad un mondo artistico, per la verità scarsamente “abitato”, da autentici pittori che nelle loro opere danno forma, colore ed atmosfera ai sogni.

Era quindi inevitabile il nostro “incontro” con Luca Alinari che, prima ancora che raggiungesse grande rilevanza nazionale ed internazionale, ha calamitato la nostra attenzione.

Le atmosfere “sognate” di Alinari, lungi dall’essere visioni costruite con intenti speculativi, evidenziano l’esplicitarsi intimistico di un artista che, pur rimanendo nell’ambito dei canoni tradizionali del dipingere, scorge la realtà attingendo ad una elaborazione delle forme ed in parte del colore che fluttua tra il Naif “colto”, elaborazione fantastica di un figurativo rivisitato e condotto verso esperienze oniriche, ma forse anche il nostro affannoso ricercare non raggiunge in profondità la vera ispirazione di un artista che nella deformazione della natura, le semplificazioni infantili, i colori a volte violenti, a volte delicati in un “pastellato” arduo da reperire in natura, ma reale e presente nel sogno, raggiunge dimensioni forse “scorte” in visitazioni sperate in altri mondi.

Realtà non necessariamente esterne alla nostra vecchia terra, ma proprio da essa scaturita e frazionata nell’arco della nostra vita. Chi non ritorna ogni tanto ad avvenimenti e visioni dell’infanzia? All’età che conduce ai primi trepidi amori? Alla maturità che completa un ciclo vitale compendiando passato e presente in quella che viene definita, pomposamente, esperienza, una facoltà che dovrebbe metterci al riparo dal tornare a commettere gli errori del passato e prevenire quelli futuri.

Probabilmente questo avviene, ma è altrettanto reale il chiudersi di una esperienza che, difficilmente, sembrerà positiva; ebbene per Luca Alinari il ricordo infantile, l’età dei trepidi amori, della maturità, si coaugulano in una sola visione del presente, un insieme di sensazioni che finiscono per generare figurazioni reali, piacevoli visivamente per originalità compositiva e cromatica ma, almeno per noi, sempre sospesa tra realtà e fantasia, una incertezza che non ci permette di gioire pienamente di un sogno condiviso.

Quando abbiamo conosciuto Alinari, molti anni addietro a catturarci è stato un romantico ricordo del dolce susseguire delle colline toscane, dei borghi minuti nei quali si ergevano bianchi campanili affiancati da casette altrettanto candide “ferite” dal rosso sanguigno dei tetti.
Da quel giorno non abbiamo mai smesso di seguire, passo, passo questo artista toscano che é riuscito a catturare forme e colori dei sogni.

Gli iniziali paesaggi resi surreali dalla totale assenza umana, hanno cominciato a popolarsi di uomini e donne, specialmente donne, dai volti fissi in espressioni enigmatiche, certamente non anatomicamente irreprensibili, eppure anch’essi misteriosi, favolistici, fanciulle con lo sguardo pensieroso o fisso verso un orizzonte dal quale dovrebbe comparire all’improvviso un cavaliere, il principe azzurro che giungerà a ridare loro vita, vivacità, capacità d’espressione e dal sogno, della favola entrare nel mondo reale tanto sperato, ma che finirà per distruggere fantasia, forma ed armonia cromatica.

Il fiorentino Alinari, nato nel 1943, fin dagli anni sessanta compie la sua scelta stilistica alla quale rimarrà fedele negli anni, con le inevitabili varianti dettate dall’esperienza e del mutare delle sensazioni avvertite nel continuo viaggiare; nuovi scorci paesaggistici, luminosità non mediterranee, nulla riuscirà ad influenzare la sua originale ispirazione.

La sua prima personale si svolge nel 1968, ospitata dalla Galleria “Inquadrature di Firenze”. Da quella prima mostrane ne seguiranno moltissime altre e giungiamo al 1976 quello è l’anno della sua consacrazione nazionale ed internazionale.

La carriera ed il successo di Alinari non vedranno più tentennamenti e brusche frenate, la sua attività lo vedrà impegnato senza soluzione di continuità, fino a giungere alla personale di Siena nel 1982, ospitata presso “I magazzini del Sale” che segnerà la definitiva consacrazione artistica di questo “pittore dei sogni” che avrà l’immenso piacere di vedere ospitata presso la Galleria degli Uffizi un suo autoritratto… il seguito della sua attività pittorica ormai appartiene alla “Storia dell’Arte”, quella reale e non aleatoria.

articolo del 30/5/09 Italiainformazioni

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